Il mio nome è Prato Fiorito e mi ergo tra l’Appennino Tosco-Emiliano e il massiccio delle Pizzorne alle mie falde dorme tranquillo il paese di San Cassiano di Controne, che io, premurosamente, riparo dai freddi venti.

La mia massima altitudine è di 1297 m. Sulla mia sommità non c’è vegetazione da alto fusto, ma bensì una immensa distesa di prato verde, che nella stagione primaverile diventa un’infinita distesa di fiori colorati e profumati, da questo potete ben capire la ragione del mio nome. Il fiore che domina su tutti è un meraviglioso Narciso che colora di bianco e giallo il mio manto…

Io Sono così talmente bello che ho ispirato poesie e un illustre visitatore il poeta inglese Percy Bhsshe Shelly difronte alla mia magnificenza perse i sensi e cadde svenuto, infatti egli nel diario datato 10 Luglio 1818 mi ricorda con le seguenti parole: “ Mary ed io siamo saliti a cavallo solo una volta ad un luogo chiamato il Prato Fiorito in cima ad una montagna . La strada si snoda tra foreste e oltrepassa torrenti e prosegue sul bordo di verdi strapiombi rivelando magnifici paesaggi “. Alcuni critici letterari hanno asserito che egli si ispirò alla mia natura nello scrivere alcuni versi dell’Epipsychiodion:

“ E dal muschio occhieggiano violette e giuncuglie,

e scagliano il loro pungente odore

attraverso il cervello

finchè si sviene con delizioso dolore”.

 

Per essere sincero la mia vegetazione è molto ricca e particolare, sui miei prati potete trovare innumerevoli specie botaniche, alcune non sono tipiche di questa mia regione. Ho una notevole quantità di amanita muscaria e altre erbe come la mandragola, iperico, belladonna, giusquiamo, stramonio, che in antichità venivano usate per rituali magici.

Questa mia varieta di erbe e fiori è stata oggetto di studio ed osservazioni attente, nel 1969 Martini scrisse quanto segue: “ Il Pratofiorito viene distinto in tre parti: la prima, un poco a ponente, è chiamata semplicemente il Prato; quella che guarda completamente a tramontana, il Prato Giardino, perchè vi è riunita la maggior parte dei fiori; la terza, una volta poco a levante, il Prato dé Semplici, ovvero prato delle erbe, per la quantità di erbe rare che vi crescono”.

Il versante, che rivolgo verso la vallata è un po’ particolare…poichè in quel lato il mio aspetto è stato scalfito da un evento traumatico, che mi accadde nell’anno 1784, quando un parte delle mie roccie franarono e distrussero due villette del paese Celle e Cerro. Da allora in quel lato le mie sembianze sono mutate e appaio come una parete rocciosa.

Oggi io sono anche famoso tra i tanti appassionati del volo col parapendio, che approfittando delle belle giornate si vengono a lanciare nel vuoto..

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