LA CHIESA DI SAN CASSIANO DI CONTRONE

La chiesa di San Cassiano di Controne è la prima chiesa storicamente documentata nella Val di Lima assieme alla Pieve di Santa Giulia dalla quale dipendeva, la quale per alcuni studiosi è da identificarsi nella vicina Pieve di controne, metre per altri nella pieve di Monti di Villa; dell’antica pieve oggi si è persa ogni traccia.

Il documento che ne attesta l’esistenza risale al 772 nel periodo dell’ultimo re longobardo Desiderio ed è una Charta promissionis nella quale “Urisperto chierico, figlio di Vuilifrido di controne, promette al vescovo Peredeo di Lucca, dal quale aveva ottenuto la lettera dimissoria per essere ordinato sacerdote ed era stato nominato rettore della chiesa di San Cassiano, e ai suoi successori, obbedienza secondo i sacri canoni, di non agire contro di loro né contro il prete della chiesa battesimale di Santa Giulia, né di cantare la messa nella chiesa di San Cassiano senza licenza del vescovo o del prete di Santa Giulia; promette inoltre di dar loro ogni anno, nella festa di San Gervasio, due montoni. Nel documento la Chiesa di San Cassiano viene ricordata come chiesa esistente da tempo indefinito. Dopo questo documento non troviamo traccia della chiesa di San cassiano fino al primo estimo della diocesi di Lucca redatto nel 1260.

La chiesa come noi oggi la vediamo, secondo la maggioranza degli studiosi dovrebbe risalire tra la fine dell’XI e gli inizi del XII sec., un aiuto alla datazione viene da un elemento ornamentale inserito nella facciata, secondo un uso diffuso in area Pisana e Lucchese nei secoli XI-XII, si tratta di un bacino ceramico proveniente dal mondo islamico, probabilmente tunisino, esso raffigura un falconiere a cavallo, molto singolara nell’iconografia poichè le consuete decorazioni attingevano ad un repertorio di motivi geometrici o vegetali.

La Facciata: si presenta con un fronte a due livelli con una marcata differenza tra il maggiore e il minore; è articolata in tre ordini di arcature cieche di altezza e ampliezza differenti. Un elemento che caratterizzante è la decorazione scultorea presente nella facciata ma anche sui fianchi e nell’interno dell’edificio. I rilievi plastici presentano un vasto repertorio di motivi ornamentali, ma il più singolare è il rilievo della lunetta sopra il portale nella quale sono rappresentate tre figure umane: quella centrale più grande tiene le braccia alzate mentre le altre due figure ai lati hanno anch’esse le braccia alzate ma con una mano sostengono le braccia del primo; secondo gli studiosi il tema sarebbe tratto dall’Esodo 17,8-16.

L’Interno: Sobio e scarsamente illuminato dalle piccole monofore, conserva ancora intatto in buona parte il  pavimento originario con tarsie marmoree a lissature di marmo bianco e grigio scuro, ornato nella parte della navata centrale da motivi geometrici e lastre scolpite. Le tre navate sono separate da basse e robuste colonne costituite da piccole bozze arrotondate, sono concluse da capitelli ridotti all’abaco.  A destra della porta d’ingesso è il fonte battesimele del XVII sec. sulla cui sommità è stata collocata un’aquila reggileggio della fine del sec.XII appartenuta ad un ambone in pietra andato disperso; quest’opera è ritenuta una testimonianza del nuovo linguaggio scultoreo introdotto da Guidetto da Como, al quale sono assegnabili alcune parti della facciata del duomo di Lucca. Sulla parete della navata destra si trova un tabernacolo in marmo attribuibile a Matteo Civitali o allievi. Di notevole importanza è la collezione di sculture lignee che arredano la chiesa: un Sant’antonio abate opera di uno scultore Lucchese della fine del trecento, un Sant’Ansano ed un crocifisso attribuiti a Francesco di Valdambrino inizi del quattrocento; inoltre la chiesa possiede un gruppo dell’annunciazione di anonimo maestro toscano del secondo quarto del trecento, e il santo cavaliere attribuito a Jacopo della Quercia.  

L’organo della chiesa parrocchiale di San Cassiano di Controne risale al 1897 opera 1183 della Ditta Agati – Tronci di Pistoia; nell’archivio parrocchiale si conservano tutti i documenti relativi alla sua costruzionio, fortemente voluta da tutto il paese; poiché “… tale strumento che simile non v’è in tutta la nostra valle sarà motivo di vanto per il nostro paese …”.

Per la realizzazione del nuovo organo fu istituita una commissione così composta:

Presidente: Dottor Francesco Bastioni

Vice Presidente: Iacopo Fabbri – Cassiano Barsetti

Cassiere: Menchini Ernesto

Campiglia: Tomei Basilio

Chiesa: Lorenzo Fabbri – Nieri Nicolao

Cappella: Menchini Bartolomeo – Fabbri Martino – Fabbri Carlo (Iacopo Padre)

Cocolaio: Fabbri Domenico – Morelli Giuseppe – Landi Pellegrino

Cembroni: Fabbri Basilio – Bastioni Giovanni – Giannini Giuseppe

Linizzano: Nicolai Natale – Girolami Giovanni – Girolami Tommaso

Vizzata: Giannini Domenico – Bastioni Ascanio – Fabbri Stefano (Giuliano Fratello)

PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UN NUOVO ORGANO PER LA CHIESA PARROCCHIALE DI SAN CASSIANO DI CONTRONE:

Ditta Agati –Tronci direttore e Proprietario Cav. Filippo Tronci

Detto organo dovrà essere costruito con materiali di primissima qualità e garantito da qualsiasi difetto di costruzione.

Mantice: sarà a sistema CUMMIS con deposito a parallelogrammi doppiamente impellato con pelli di germania, la macchina alimentatrice sarà per mezzo di leva.

Tastiera: Cromatica di n° 56 tasti DO – SOL di osso bianco ed ebano, con copertina di noce pulimentata simile a quella dei pianoforti.

Pedaliera: Cromatica di n° 21 pedali, simile alle misure descritte dalla sacra concrezione ( in corso d’opera la pedaliera fu estesa al numero di 25 pedali).

Registratura: a manette di noce a scatto da potersi preparare e agire a piacere del suonatore. Tutto il meccanismo dovrà essere legato in ottone, con feltri fermato a vite per renderlo solido e silenzioso.

Il grande somiere: dovrà essere tutto di noce ben stagionato, armato in ottone e ferro, comprenderà n° 56 canali, con valvole doppiamente impellate e comprenderà i seguenti registri:

PRINCIPALE 8’ nei Bassi reali, tutto di stagno pulimentato da mettersi in mostra N° 26 canne

PRINCIPALE 8’ nei Soprani tutto in stagno n° 30

BORDONE 8° Bassi di legno n° 26

BORDONE nei Soprani (voce angelica) di metallo n° 30

VIII Bassa n° 26

VIII Soprana n° 30

XV intera n° 56

XIX XXII XXVI XXIX ( questi quattro registri saranno riuniti in una sola manetta denominata ripieno 4 registri n° 224

TROMBE REALI nei Bassi di stagno n° 26

Trombe nei Soprani n° 30

CORNETTO a 3 canne per tasto n° 90

OTTAVINO nei Soprani n° 30

VIOLA Bassa n° 26

UNDA MARIS Soprana n° 30

Flauto in VIII n° 44 (prima ottava in comune con VIII bassa)

Altro bancone per i bassi:

CONTRABBASSI 16’ n° 12 ( in realtà 18)

BASSI reali 8’ n° 12 ( in realtà 18)

Timpano in DO a 2 canne

Totale canne: 762

Campanelli (ossia cariglioni) di campanette di bronzo n° 30

Terza Mano soprani

Tirapieno al pedale

Polisire

Banda Militare: composta da Tuba, piatto armonico e cappello cinese il tutto da agirsi per mezzo del piede (TOLTA)

I soprani cominceranno dal RE n° 27

Si intende che l’organo dovrà essere costruito da potersi aumentare anche in seguito senza dover ingrandire la cassa esterna e che anche il bancone principale dovrà contenere i vuoti per i seguenti registri:

CORNO INGLESE 8° (clarino) nei Soprani n° 30

CLARONE nei Bassi n° 26

CORNI IN TUBA DOLCE nei Soprani n° 30

PRINCIPALE 16’ nei Soprani n° 30

TOT 146 canne

Oltre a questi registri si potranno aumentare con relativo bancone: Le  BOMBARDE (trombone) ai pedali e il PRINCIPALE 16’ nei Bassi.

In fine grande incassamento tirato a regola d’arte Alto m. 5, Largo 3,50, Profondo 1,60, Con tenda da scorrere (tolta).

Detto organo terminta del tutto da collaudarsi in fabbrica con facoltà dei Signor. Committenti di rifiutarlo se riscontreranno non adatto per la chiesa e se ci sono difetti.

Il certificato di collaudo e di consegna dell’organo porta la data 19 settembre 1897

La commissione per il collaudo era così composta:

ING. Eugenio Del Prete

Padre Antonio Baroni M. R.

Sac. Don Lorenzo Agrimonti primo basso di cappella della metropolitana di Lucca e maestro di canto fermo al seminario arcivescovile.

Matteo Giannini

Dott. Franceso Bastioni per la commissione

La commissione dichiarò l’organo perfettamente costruito lodandone il ripieno brillante e ben equilibrato e la bellezza di tutti i registri sia a lingua che ad anima.

L’organo venne a costare L. 4.000 e venne finito di pagare il 4 febbraio 1899.

Per ospitare il nuovo organo si dovette costruire una nuova cantoria il cuoi costo fu di L. 687,00

Il totale delle spese fu di L. 4.752,17.

L’organo precedente fu venduto, probabilmente al Tronci per L. 50

L’organo fu completamente restaurato nel 1983 dalla ditta F.LLI Marin di Genova Bolzaneto e il suo continuo utilizzo sia nella liturgia che per concerti, ha fatto in modo che attualmente sia in ottimo stato di funzionamento.